Discopatia degenerativa. In cosa consiste e come si cura

La discopatia degenerativa è il termine che nel settore medico, raffigura l’usura naturale, risultato dell’invecchiamento del corpo umano, per quanto riguarda i dischi intervertebrali. 

Situazione favorente malattia come l’ernia del disco o la protrusione discale, la discopatia degenerativa generalmente si riferisce e si manifesta sotto forma di sintomi dolorosi a livello della schiena, il cui punto cambia a seconda della localizzazione dell’usura discale, ad esempio nel caso in cui i dischi intervertebrali risultano soggetti a usura sono in particolar modo quelli lombari; in questo caso il soggetto potrebbe percepire fastidi e dolori nella parte lombare della schiena. 

Inoltre, per quanto riguarda la diagnosi di discopatia degenerativa, sono importanti determinati aspetti che occorre tenere in considerazione, come ad esempio il racconto dei fastidi e dei dolori che si avvertono, l’anamnesi, la valutazione del problema e quindi dell’obiettivo e la risonanza magnetica alla colonna vertebrale. 

Per di più, il trattamento per i pazienti sintomatici della discopatia degenerativa può essere sia conservativo, questo percorso rappresenta nello specifico la scelta terapeutica di prima linea, sia chirurgico, che rappresenta la scelta di cura che viene eseguita solamente in situazioni di fallimento dei trattamenti conservativi. 

Colonna vertebrale anatomia

Una delle parti più importanti del corpo umano è la colonna vertebrale, conosciuta generalmente anche come rachide ed è nello specifico una struttura ossea lunga 70 cm circa nei soggetti adulti, che include una media di 33- 34 ossa irregolari, incastrate le une alle altre. Tra l’altro sono unite tra loro attraverso degli specifici dischi intervertebrali, si tratta quindi le ossa irregolari conosciute come vertebre. 

In una vertebra comune e generica si distinguono in particolar modo tre componenti caratteristici, ovvero: 

– l’arco vertebrale, che si trova nella parte posteriore;
– il corpo vertebrale, in posizione anteriore;
– il foro vertebrale, che non è altro che l’inizio che deriva dalla specifica disposizione nell’arco vertebrale a differenza della struttura vertebrale. 

L’unione dei fori vertebrali che comprende tutte le vertebre forma il canale spinale, dove all’interno si trova il midollo spinale. 

Cos’è la discopatia degenerativa? 

Discopatia degenerativa è il termine che viene utilizzato in campo medico che indica il danneggiamento dei dischi intervertebrali in maniera naturale per quanto riguarda la colonna vertebrale, insieme ha una deformazione di quest’ultimi più o meno grave. 

È bene sapere che è la discopatia degenerativa non è precisamente una malattia dei dischi intervertebrali, ma solitamente riguarda il fisiologico decadimento di queste importanti strutture del rachide. 

Questo problema quindi rappresenta un pericolo per una serie di malattie della colonna vertebrale come ad esempio il fenomeno della protrusione discale o l’ernia al disco. 

Cause della discopatia degenerativa 

I dischi intervertebrali di un soggetto adulto giovane di mezza età sono caratterizzati secondo le statistiche dal 90% di acqua. Quest’ultimo elemento garantisce ad essi una certa resistenza ed elasticità in grado di contrastare le deformazioni e il grado ammortizzante. 

Con il passare del tempo di conseguenza dell’età e il progressivo invecchiamento del corpo umano, tuttavia, i dischi intervertebrali sono al centro di una ulteriore degenerazione, che porta la perdita inevitabile di un certo livello e di una buona parte dell’elemento acquoso appena citato. 

Per via di questa situazione e processo naturale ovvero della perdita di acqua, i dischi intervertebrali diventano sempre più delicati e fragili e inevitabilmente perdono anche di elasticità. Tra l’altro questi componenti tendono a creare una serie di deformazioni in alcuni casi possono rompersi. 

Perciò il termine discopatia degenerativa comprende in solo due parole tutta questa situazione, ossia riguarda situazioni particolari che interessano la degenerazione progressiva dei dischi intervertebrali, che si manifestano per via del naturale meccanismo legato all’invecchiamento e responsabile di variazioni nella struttura come così nella composizione. 

Te le principali cause i fattori di pericolo della discopatia degenerativa vi sono in particolar modo: 

– le prestazioni quotidiane e la pratica progressiva di attività sportive che rappresentano il fattore principale di lesioni minori e di stress che presentano un carico sui dischi intervertebrali;
– l’invecchiamento del corpo umano;
– una situazione che comprende possibili infortuni che interessano la colonna vertebrale. 

Sintomi e complicazioni della discopatia degenerativa

La discopatia degenerativa può manifestarsi secondo due aspetti ovvero sotto quello sintomatico o asintomatico. Per quanto riguarda il lato asintomatico, sì manifesta nel momento in cui l’usura a carico dei dischi intervertebrali risulta lieve e che soprattutto interessa parti della colonna vertebrale non decisamente problematiche e critiche per quanto riguarda l’azione di supporto del corpo umano. 

Diversamente invece funziona per la discopatia degenerativa sintomatica, che si manifesta quando l’usura dei dischi intervertebrali risulta alquanto importante.

I sintomi principali nel caso si tratta di discopatia degenerativa sintomatica sono nello specifico; il dolore alla schiena, i problemi alla cervicale con conseguente fastidio, dolore al collo, dolore nella parte della schiena livello intermedio e infine il dolore alla zona lombare della schiena che risulta classificata come lombalgia tra le malattie. 

Quando parlare con il medico 

Nel caso in cui i dolori avvertiti risultano decisamente fastidiosi e insopportabili è necessario parlare con il proprio medico, in particolar modo quando: 

– nonostante i pochi sforzi e riposo, i sintomi sono peggiorati e quindi quando non si sono visti miglioramenti;
– vi è una situazione di peggioramento improvviso nello stesso tempo anche dei sintomi senza nessun motivo o ragione valida;
– i sintomi sono aggravati dopo un trauma alquanto violento nella parte che riguarda la schiena e il collo;
– oltre ai tradizionali fastidi e disturbi doloranti, il soggetto comunica e lamenta anche la perdita di controllo dello sfintere anale ballo viscerale oltre alla totale assenza di percezione e sensibilità. 

Diagnosi 

Nella maggior parte dei casi, per formulare la giusta diagnosi quando si tratta di discopatia degenerativa, sono importanti le informazioni che provengono specialmente: 

– dal racconto dei dolori e dei sintomi da parte del soggetto che percepisce tale problematica;
– dalla valutazione dell’obiettivo e l’anamnesi, questi due fattori riguardano uno studio specifico che si basa principalmente sui sintomi percepiti dal paziente, il cui obiettivo è quello di capire le possibili cause e fattori di rischio;
– dalla risonanza magnetica alla colonna vertebrale, solamente attraverso immagini particolari di ogni elemento del rachide, si ha la possibilità di impostare il livello di salute dei dischi intervertebrali e trovare di conseguenza eventuali risoluzioni. 

Terapia 

Esistono delle terapie specifiche indicate per i pazienti che soffrono di discopatia degenerativa nel momento in cui questo problema è di natura sintomatica. Perciò, nel caso in cui non si avvertono fastidi o sintomi vari, non necessita di nessun tipo di cura. 

In particolar modo per tutti coloro che presentano i sintomi, i trattamenti per queste situazioni sono generalmente conservativa è soltanto nei casi più gravi chirurgiche. 

La cura in prima linea quindi quando si tratta di discopatia degenerativa è la terapia conservativa. Si tratta di un trattamento specifico che comprende nel dettaglio: 

– la somministrazione di farmaci antinfiammatori come ad esempio il paracetamolo o i fans, l’obiettivo di tali soluzioni a livello medico è quello di diminuire la stessa azione dei dolori;
– cicli di sedute di fisioterapia oltre alla classica educazione posturale, questi interventi hanno come fine quello di rafforzare la muscolatura della schiena aumentando di conseguenza il livello d flessibilità della colonna vertebrale del tronco e non solo, risultano indispensabili in quanto vanno a correggere possibili errori di postura;
– monitoraggio ed eliminazione dei comportamenti che risultano favorevoli ai disturbi e alle sofferenze percepiti della colonna vertebrale, in questo caso occorre seguire un trattamento dimagrante, per di più per chi redige una vita sedentaria deve effettuare più attività fisica;
– massoterapia invece è la pratica che risulta più indicata per diminuire i fastidi e dolori;
– la somministrazione di corticosteroidi è necessaria per limitare i dolori. 

Nei casi più gravi invece è consigliato agire attraverso una terapia chirurgica. Questo trattamento consiste nello specifico in una fase chiamata discectomia, dal quale include l’asportazione di un disco intervertebrale che risulta ormai non più funzionale e quindi danneggiato, con relativa sostituzione con una specie di protesi. 

Questa soluzione è decisamente più complessa a differenza dei rimedi conservativi, in quanto comprende l’incisione di una parte del corpo decisamente delicata, data gitta rete caratterizzata d: nervi, vasi sanguigni e legamenti presenti.

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