Terapia del dolore neuropatico

Cos’è il dolore neuropatico?
Esattamente si tratta di una forma di nevralgia basata su un dolore cronico che fa la sua comparsa, quando comincia una fase di danneggiamento o di inadempimento dei nervi appartenenti al sistema nervoso periferico.
Quest’ultimo ha il compito di trasmettere al sistema “nervoso” centrale tutte le informazioni percepite sia all’interno che esternamente all’organismo.
Se non ci fosse il periferico, il centrale non avrebbe un tipo di funzionamento efficiente.

Alternativamente può esserci un deterioramento dei nervi che coinvolgono il sistema nervoso centrale. Questo sistema è la parte essenziale del sistema nervoso centrale.
Difatti esegue un minuzioso controllo e un’approfondita analisi dei dati che derivano dall’ambiente esterno ma anche interno dell’organismo, realizzando poi le risposte più idonee a tali nozioni; in più è costituito dall’encefalo e dal “midollo” spinale.
Quindi quando si parla di dolore di tipo neuropatico, si fa riferimento a una sensazione di dolore alquanto particolare che avviene nel momento in cui inzia un malfunzionamento dei nervi.

Cause del dolore neuropatico
Questa tipologia di dolore generalmente è causato da un cambiamento della guaina “mielinica” che va a ricoprire gli assoni di un nervo.
Tale procedura si può verificare senza una precisa motivazione e, in tal caso, si parla di un dolore “neuropatico” idiopatico, mentre se i motivi sono bene definiti, allora il discorso cambia totalmente.
Questo stato può essere provocato dalla compressione di un nervo, che ha come principale conseguenza quella di danneggiare notevolmente il funzionamento del “nervo” interessato.
Altre cause correlate a ciò possono essere la nevralgia collegata al “trigemino” e quella denominata “glossofaringeo”.
Inoltre la compressione può trovarsi a livello del “tunnel” carpale.
Ulteriori cause del dolore “neuropatico” si possono riscontrare in alcune patologie infettive, che vanno a interessare il sistema nervoso.
Questo accade perché determinati virus e batteri hanno la capacità di attaccare e deteriorare le cellule nervose.
Tra i tipi d’infezione più comuni che possono far scoppiare questo genere di dolore troviamo la sifilide e l’herpes zoster.

La neuropatia può essere anche di origine diabetica. L’iperglicemia che è tipica di coloro che hanno questo tipo di malattia, causa seri danni a livello dei vasi sanguigni. Tra l’altro questi ultimi sono utili per rifornire sia di nutrienti che di ossigeno i nervi del sistema nervoso “periferico”.
Ne consegue che quando vengono a mancare questi validi e indispensabili supporti, il nervo col passare del tempo va incontro ad un deterioramento progressivo.
Il diabete è uno dei motivi principali alla base della “neuropatia periferica”, soprattutto nel nostro territorio.


Un’altra patologia molto grave e invalidante è la sclerosi multipla, che inizia a rivelarsi per via di una sempre più progressiva degenerazione della mielina. Questa fa parte dei neuroni collegati al sistema nervoso centrale.
Quindi il dolore “neuropatico” associato è dovuto da una “neuropatia” centrale.
Oltre a queste già elencate, ci sono anche altre tipologie di cause che sono il motivo primario di questo genere di dolore.
Il trattamento che viene eseguito in caso di tumori, ossia la chemioterapia, può rappresentare la motivazione concreta dell’inizio di una neuropatia periferica.
Poi un trauma a livello della colonna vertebrale o dei nervi “periferici” può portare a deteriorare in maniera irreversibile, midollo “spinale” o nervi.


Terapia del dolore “neuropatico” cronico
Con questo termine si fa riferimento a tutte quelle azioni di tipo farmacologico, interventistico, chirurgico e cognitivo comportamentale che hanno tutti lo stesso intento: quello di attutire o arrestare il dolore.
Tale genere di terapia del dolore neuropatico include il trattamento appropriato nei confronti del fattore scatenante il danno subito dal punto di vista del sistema nervoso.
Include l’applicazione della cura farmacologica effettuata proprio per lo stesso dolore neuropatico.
Ci sono inoltre vari tipi di trattamenti a livello fisico e non farmacologici, per quanto concerne i sintomi.
E’ inoltre non trascurabile il trattamento psicologico.
Iniziare trattando la causa che ha provocato tale stato di dolore risulta essere indispensabile, in quanto può far diventare molto più lento il processo progressivo della “neuropatia”.

Terapie Farmacologiche e Fisioterapia
L’utilizzo dei farmaci antidolorifici è a supporto della “gestione” del dolore neuropatico.
Solitamente vengono adottati analgesici, FANS (anti – infiammatori non steroidei), antidepressivi o antiepilettici – anticonvulsivanti.
I medicinali che si adoperano per gli stati depressivi, hanno la potenzialità di agire in modo valido ed efficiente contro questa tipologia di dolore. Gli stati depressivi e ansiosi sollecitano l’incremento del dolore “neuropatico”. Ne consegue che una buona cura dal punto di vista psicologico, può essere di grande utilità per alleviarli.
 
Alcuni trattamenti fisici hanno la capacità di riuscire a migliorare considerevolmente la situazione generale collegata al dolore neuropatico.
Tra questi è inclusa la fisioterapia, basata su particolari esercizi che determinano il rafforzamento del tono muscolare.

Terapia del dolore oncologico
Il dolore che viene causato dalla presenza di un cancro può essere sicuramente di forma molto acuta.
Ciò avviene soprattutto nel momento in cui è provocato dalle immediate conseguenze di un’operazione.
Può essere anche di forma cronica quando il sintomo ha la tendenza a persistere per mesi.
In questo lasso di tempo l’intensità del dolore può variare, in relazione all’andamento della patologia e delle cure correlate.
In più il dolore oncologico può dipendere dalla malattia in questione, oppure dai suoi trattamenti.
In questo caso si può certamente ricorrere a determinati farmaci, ma l’aspetto fisioterapico ha una considerevole importanza. Difatti il fisioterapista può essere un validissimo aiuto, per andare a minimizzare gli effetti collaterali dovuti dal cancro.
Esercizi terapeutici e la rieducazione posturale possono essere di notevole aiuto, anche come forma preventiva contro l’immobilità.
La fisioterapia con l’applicazione di determinate strategie manuali, può rendere il dolore molto più lieve anche al malato oncologico che ha uno stadio avanzato della malattia.
Quindi non bisogna sottovalutare l’importanza dell’uso di questo metodo aggiunto alle terapie strumentali come ad esempio: 

  • Radioterapia;
  • Elettrostimolazione nervosa (TENS) con la quale si esercita una stimolazione elettrica ti tipo controllato sulle fibre periferiche al fine di alleviare il dolore.
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